L’opinione del presidente Marco Guidarini, medico specialista in Ortopedia e Traumatologia
I guardrail disposti sulle strade italiane sono ancora oggi incoscientemente installati e mai ammodernati. Hanno molte vittime sulla coscienza: motociclisti amputati e decapitati, automobilisti infilzati e passeggeri di pullman che precipitano dai viadotti. Da anni come medico traumatologo denuncio questa “incoscienza ergonomica”.
Analogamente a quanto avvenne il 28 luglio del 2013 sul viadotto Acqualonga sulla autostrada Napoli-Canosa, quando, per un guasto all’impianto frenante, un pullman urtò il guardrail ma il guardrail non contenne l’impatto e il pullman precipitò per 40 metri con un bilancio di 40 morti.
Analogamente a quanto avviene dopo ogni incidente sul lavoro in Italia diamo la colpa alla fatalità e pretendiamo di fare prevenzione con frasi ad effetto come: “Basta!” e “Mai più!”.
Se la Medicina avesse fatto prevenzione con i “basta!” e “mai più!” si morirebbe ancora oggi per una banale appendicite.
Un sistema che non prevede l’errore umano è un sistema incosciente e spesso disonesto. Non si capisce perché le aziende automobilistiche e motociclistiche hanno investito e sviluppato negli anni un concetto fondamentale “il concetto di riserva di sicurezza” che prevede l’errore umano con sistemi salvavita giustamente obbligatori come cinture di sicurezza (e molto altro) mentre le infrastrutture italiane, nonostante gli enormi introiti dai contribuenti, non si sono mai ammodernate e “incoscientemente” non prevedono il minimo errore umano o il guasto meccanico. Esiste un gap enorme tra tasse che paghiamo e ciò che riceviamo in sicurezza!
Per fare un paragone motociclistico, è come se spendessimo 600 euro ordinando un casco di qualità ma ci venisse recapitato un casco di pelle degli anni 50!
Queste sono le infrastrutture in Italia.
La prevenzione non si fa con i “basta!”. Mai più corni rossi!
Ricordiamo che sono troppi i motociclisti che ogni anno perdono la vita a causa dei guardrail.