Presto in vigore la normativa europea che obbligherà i gestori delle strade a installare alla base dei guardrail i Dispositivi Salva Motociclisti. Lo ha confermato il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli durante l’incontro con Graziella Viviano, la mamma di Elena Aubry, la giovane motociclista deceduta a Roma, la scorsa primavera, in seguito all’impatto contro un guardrail.
Roma, 16 gennaio 2019 – Nel pomeriggio Graziella Viviano ha incontrato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli per chiedergli che in Italia sia approvata la legge di attuazione della normativa europea sui guardrail affinchè siano installati dispositivi salva motociclisti nei tratti stradali più critici, dove è più elevata la probabilità che accadano incidenti mortali.
Dopo l’incontro, il Ministro ha dichiarato su FB: «È assurdo morire per colpa di un guardrail che dovrebbe proteggerti. Ancora più assurdo pensare che ciò accada non per un problema di soldi, ma soltanto perché manca una norma che obblighi chi gestisce le strade a installare una protezione adatta a scooteristi e motociclisti. Ecco perché oggi ho voluto accogliere al mio ministero ed ascoltare la testimonianza di Graziella Viviano, mamma di Elena Aubry […]. Il suo dolore si è trasformato in una battaglia civile importantissima per la sicurezza di chi viaggia, tema centrale del mio mandato. Ho voluto confrontarmi con Graziella e raccontarle che sta finalmente arrivando quel decreto ministeriale tanto atteso da lei e da molti cittadini. Una vecchia bozza era rimasta sepolta chissà sotto quali scartoffie. Ora un nuovo testo del mio dicastero, messo a punto l’ottobre scorso, è in visione all’Unione europea che potrà esprimere eventuali rilievi entro il prossimo 28 febbraio. Se tutto filerà liscio come ci aspettiamo, la norma sarà presto in vigore e obbligherà i gestori delle nostre strade ad installare alla base dei guardrail i DSM (Dispositivi Salva Motociclisti) nei tratti più pericolosi e con un’alta incidentalità accertata. Proteggere chi si sposta su due ruote è una battaglia storica del MoVimento 5 Stelle, iniziata in Parlamento già agli albori della scorsa legislatura. Questa norma finalmente metterà l’Italia all’avanguardia in Unione europea, perché non esiste nulla di più importante della sicurezza e della salute di chi si muove».
L’Associazione Motociclisti Incolumi onlus (A.M.I.) sostiene Graziella Viviano nella sua battaglia a favore della sicurezza degli utenti vulnerabili. La ospiteremo sabato 19 gennaio al Motor Bike Expo 2019 di Verona, nel nostro stand 13D, padiglione 7, dove Graziella incontrerà il pubblico alle ore 16.
Il 6 maggio 2018, Elena Aubry, 25 anni, stava percorrendo la via Ostiense in sella alla sua Honda Hornet 600 quando, a causa di una serie di avvallamenti impercettibili a occhio nudo (come ha chiarito la ricostruzione 3D della dinamica dell’incidente ovvero la superperizia di un consulente della procura di Roma), ha perso il controllo della moto ed è finita contro un guardrail e poi contro un albero, riportando gravissime lesioni, incompatibili con la vita. Elena era una brava motociclista, attenta alla propria sicurezza.
Era arrivata ad avere una moto dopo aver utilizzato il motorino per molti anni, ne aveva particolare cura tanto che la moto era in perfette condizioni. Sapeva inoltre guidare bene e indossava a ogni uscita l’abbigliamento protettivo. La sua condotta in strada era ineccepibile e mai si sarebbe potuto pensare che la sua incolumità potesse essere a rischio. Ad ammazzarla ci ha pensato la strada, con le sue buche causate dall’incuria, i suoi dossi non segnalati, le radici degli alberi che sollevano il manto stradale. In seguito altre persone sono state coinvolte in altrettanti incidenti in quel tratto di strada e per le stesse motivazioni, ma sono state più fortunate perché sono sopravvissute.
Può capitare a tutti quello che è successo a Elena se gli enti gestori continuano a trascurare la manutenzione delle strade. La politica ha una grande responsabilità e deve agire emanando e attuando leggi che tutelino l’incolumità degli utenti della strada, soprattutto quelli vulnerabili perché sono maggiormente esposti a gravi rischi.
Noi di A.M.I ci battiamo dal 2003 per migliorare la sicurezza stradale dei motociclisti e correggere quelle normative pericolose per la loro incolumità. Più di una volta ci siamo recati presso il Ministero e abbiamo sperato che la bozza del decreto prendesse forma ed entrasse in vigore. Ci auguriamo che questa sia la volta buona.
Nel frattempo vi aspettiamo al Motor Bike Expo (padiglione 7, stand 13D). Non potete mancare!