Torino: nuova installazione di una protezione salva-motociclisti

L’Associazione Motociclisti Incolumi (A.M.I.) a Torino per un nuovo, piccolo ma significativo, passo in avanti sulla sicurezza stradale. Dopo Avellino e Matera, le protezioni “salva-motociclisti” per i guardrail sono arrivate venerdì 8 settembre 2017 in corso Chieri a Torino.

Noi di A.M.I., nella figura del presidente Marco Guidarini, abbiamo partecipato all’installazione di un dispositivo salva-motociclisti (modello Snoline DR 46) e desideriamo ringraziare il Comune di Torino, l’assessore ai Trasporti Maria Lapietra e i parlamentari del MoVimento 5 stelle partecipanti all’evento (Michele dell’Orco, Paola Carinelli, Diego De Lorenzis, Ivan Della Valle, Paolo Nicolò Romano e Marco Scibona) per la sensibilità dimostrata verso tutti gli utenti delle due ruote (ciclisti, scooteristi e motociclisti) e per l’impegno nel promuovere la campagna di prevenzione sulle strade, che noi portiamo avanti dal 2003.

Il presidente Marco Guidarini assieme all’assessore ai Trasporti del Comune di Torino e ai parlamentari del MoVimento 5 stelle.

dispositivi come quello installato a Torino proteggono, in caso di scivolata, dall’impatto contro i paletti di sostegno dei guardrail. Queste protezioni vengono chiamate “salva motociclisti”, ma in realtà salvano anche ciclisti e scooteristi dato che già a 30 km/h i paletti sono in grado di provocare lesioni molto gravi e spesso mortali.

Invitiamo tutte le Amministrazioni italiane a seguire l’esempio di Torino individuando, nella rete stradale di propria competenza, i tratti più a rischio e a disporre le esistenti soluzioni tecniche (facilmente attuabili e spesso a basso costo) che salvano migliaia di vite, come dimostrano gli altri Paesi che da anni le utilizzano.

La messa in sicurezza di un guardrail, ribadiamo, è un piccolo ma significativo passo in avanti in attesa (sempre) di una norma nazionale sulle protezioni salvamotociclisti. A.M.I. lanciò nel 2014 sul sito change.org una petizione per l’approvazione e l’applicazione di un decreto da parte del Ministero dei Trasporti.
Il problema nel nostro Paese (dove ci sono circa 9 milioni di utenti delle due ruote a motore) è infatti la mancanza di un riferimento normativo in materia, a differenza – ad esempio – della Spagna, dove la presenza dei centauri è altrettanto consistente. L’iter che dovrebbe portare al decreto è partito nel 2013 e ad oggi non si è ancora concluso.

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